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Report e i social network, cosa ci insegna questa occasione mancata

13/04/2011 11316 lettori
5 minuti

A mente fredda la puntata di Report sui social network è una grande fonte di spunti di riflessione e di insegnamento da diversi punti di vista.

1) Insegnamenti per il professionista

Come professionisti del settore la serata di domenica ci ha ricordato che diamo troppe cose per scontate circa la diffusione della conoscenza del social web (ma anche di quello meno sociale), che è ancora oscuro ai più.
Inoltre il dibattito su Twitter evidenzia come questa situazione ci porti talvolta a gettare anatemi sull’ignoranza altrui, istigati dalle semplificazioni e dalle inesattezze, sempre però conversando tra noi e non con interlocutori diversi.

2) Insegnamenti per Report

Il profitto non è una colpa insanabile, ma è ciò che permette a molte persone di vivere e mantenere le proprie famiglie, comprese quelle dei giornalisti Rai. Inoltre la pubblicità tv, ancora più seccante perché non pensata sulle nostre preferenze, è una fonte di ricavi non secondaria anche per il servizio pubblico italiano.
Infine, ora Report sa che il popolo della Rete è battagliero e piuttosto permaloso!

3) Insegnamenti per lo spettatore non tecnico

È duro scoprirlo così, ma Google e Facebook non mantengono migliaia di macchine server (e di ingegneri) solo per piacere di far sapere al mondo che cosa hai mangiato stamattina! :-)
In più, ora sapete che in rete se qualcuno trova una foto imbarazzante che vi ritrae potrebbe farne cattivo uso, cosa che mai avverrebbe nel mondo fisico, tanto è vero che molte persone tappezzano i muri delle città con le immagini proprie e dei propri figli, perché lì sì che è sicuro.
Scherzi a parte, l’educazione all’utilizzo consapevole delle proprie informazioni dovrebbe essere una delle attività più importanti da fare nelle scuole, e non solo, per far capire che ciò che avviene sul web è essenzialmente PUBBLICO e dunque richiede attenzione e consapevolezza, la stessa necessaria a custodire le proprie password.

Su questo punto finale poi mi aggancio per dire che, secondo me, Report ha perso un’occasione per trasmettere un po’ di consapevolezza al grande pubblico, spiegando che bisogna essere attenti ed essere coscienti di quanto ho scritto poco più sopra. Mettendo meno carne al fuoco le due ore e passa di programma avrebbero potuto toccare anche questo fronte, che, mi permetta Milena Gabanelli, è anch’esso abbastanza semplice per poter essere compreso da tutti.

Peccato, non per questo Report dovrà ora essere distrutto (la moderazione non fa mai male e la Gabanelli si è ben spiegata), allo stesso tempo però consentitemi di pensare che non basta non dire inesattezze per fare un buon lavoro.
Ci vogliono anche una visione di insieme dei pro e contro e meno catastrofismo.Sarà per la prossima?

Gianluigi Zarantonello via Internetmanagerblog.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.